QUANDO DIRE STREET ART E' UNA FURBATA

Recentemente sono stata a una mostra a Milano, titolo DISEGNAR SUI MURI Dalla Street-Art alla Video-Wall, in corso fino al 04.03.2010, alla Fabbrica del Vapore: una collettiva proposta come esposizione di artisti "post-street art", cioè che hanno abbandonato l'arte puramente di strada per riconvertire la loro creatività nei confini della legalità, o che comunque pescano dal mondo dei graffiti e del writing. Ecco, questa mostra mi sembra il chiaro esempio di sfruttamento improprio del termine street art: gli artisti chiamati c'entrano poco con quel tipo di espressione artistica; mi è parso un tentativo di ricostruire a tavolino un'autenticità che non appartiene alle opere esposte, tra le quali spiccano i collage di Felipe Cardena, che pur essendo molto belli, sono un po' slegati dal contesto nel quale sono inseriti.

Comunque, qui ne ho scritto su Affari Italiani, dove potete vedere le immagini e giudicare con i vostri occhi. Street artists, sicuramente più autentici, o meglio ‘graffittari’ cresciuti, anche se con le loro contradditorietà, li ho visti e incontrati, invece, qualche mese fa, sempre a Milano, in occasione della mostra UrbanPainting Xmas Show: sono Pao, Ale Senso, Zibe, Sten&Lex, Pho, Lucamaleonte, Mambo, Orticanoodles, Ozmo e altri. Sotto un estratto della chiacchierata con alcuni di loro, l'articolo integrale è qui su Affari Italiani:

TVBOY- chupa pop – 80×100 cm – mixed media – 2009 @ UPXS – UrbanPainting Xmas Show

LA PAROLA AGLI STREET ARTISTS

Zibe, 28 anni(...) I suoi faccioni di Arnold, l’indimenticabile protagonista della serie cult anni ’80 “Il mio amico Arnold”, tappezzano ormai i muri di molte città italiane ed europee. (...) “l’arte della strada deve rimanere tale, il suo contesto è fuori, in molti di noi c’è stata un’evoluzione dalla street art alla pittura, ma la componente di pubblicità abusiva sui muri della città rimane fondamentale, è un qualcosa di cui non potrei fare a meno”.
Alessandra Odoni, in arte Senso(...) è tra le prime graffiti artist donne in Italia. (...) “E’ giusto fare delle distinzioni tra una street commerciale e una di ricerca, io mi sento più vicina alla seconda, nei lavori che faccio, anche su committenza, voglio mantenere il mio stile, ma in Italia c’è un ritardo culturale dal momento che gli artisti vengono pagati poco o niente a differenza dell’America e dell’Inghilterra dove vengono valorizzati e svincolati da un circuito puramente commerciale. Il punto è proprio questo: In Italia ci sono personaggi che colgono dalla street art, ma in realtà non vi appartengono, (...)”.
Paolo Bordino, in arte Pao, 32 anni, milanese dalla faccia pulita, ha iniziato circa 10 anni fa, dipingendo pinguini colorati sui panettoni grigi usati per delimitare le aree di parcheggio e il pinguino è diventato il suo alter ego. “E’ nato tutto per gioco, racconta ad Affari, per una sorta di sfida, volevo che la mia opera andasse come foto del giorno sul Corriere della Sera e ce l’ho fatta per ben due volte. (..)".

Commenti

Roberto Milani ha detto…
Hai pienamente colto nel segno!
Maria Teresa Melodia ha detto…
Mi fa piacere la tua conferma :-).