THAT'S MY HELL

E' curioso come nella lingua inglese ci siano due parole differenti che significano"CASA": HOUSE se considerata come abitazione, semplice edificio nella sua accezione pratica e funzionale e HOME con il quale si indica invece la casa- nido, intesa in una visione più intima e privata. Una "house" ce l' hanno più o meno tutti, ma una "home", luogo di protezione e calore affettivo, ce l'hanno in molti di meno. In una sorta di chiasmo figurato, l'una (house) sta al ti voglio bene come l'altra (home) sta al ti amo.


Le prime tre paroline si fanno pronunciare più facilmente, racchiudendo uno spettro ampio di sentimenti che va dall' amicizia e fratellanza all'affetto più profondo, ma le altre due, nel loro significato più vero ed onesto, sono riservate solo a pochi, appannaggio di una "casta" privilegiata. Una "home" te la cuci addosso, con il tempo, la pazienza, e la passione, ma una volta trovata, puoi anche ricreartela un po' dovunque, aldilà del luogo, è come lo specchio di te stesso, l'interno del guscio, la parte più autentica di te che magari gli altri non conoscono del tutto, nascosta dietro fittizie esigenze ed effimeri bisogni. Ma quanti vivono in una "home" che non è nient'altro che una "house" di rappresentanza, apparecchiata e imbellettata quanto serve? Comunque, quella sopra e sotto è la mia home, parecchio incasinata, e devo dire che mi ci ritrovo molto.



Commenti

Anonimo ha detto…
stando all'estero ho realizzato che una home te la lasci alle spalle, sai che ci sarà sempre, le altre si costruiscono con il tempo e a quanto pare, sono tante e costruite con diverse persone. Per citare il tuo chiasmo, forse ci innamoriamo più di quanto immaginiamo ; )
Maria Teresa Melodia ha detto…
:-)
ma poi al festival del giornalismo ci siamo viste? mi piace la nuova grafica del blog.