8 MARZO, PER RICORDARCI CHE...


Un giorno in cui c'è da ricordare:
Le origini della festa dell'8 marzo risalgono al 1908. Nei primi giorni di marzo, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton avevano dato inizio ad una serie di proteste contro le inumane condizioni in cui erano costrette a lavorare. L'8 marzo il proprietario, Mr. Johnson, temendo azioni di sciopero e altre manifestazioni, bloccò le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Nello stabilimento scoppiò un incendio (forse doloso?) e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. (da Facebook)

Un giorno in cui c'è poco da festeggiare... almeno fin quando la donna non verrà vista con altri occhi, non solo come corpo oggetto, involucro di belle zitte e zittite, in gran quantità e poca qualità. C'è poco da festeggiare, almeno fin quando il documentario Il CORPO DELLE DONNE di Lorella Zanardo rimarrà lo specchio della situazione della donna nella tv italiana. Qui potete vederlo.Sarebbe bello fosse solo una fiction, una finzione, ma è la realtà, e la carne da macello è quantomai sulla cresta dell'onda.

P.S Consiglio ai maschietti: alle mimose puzzose, le donne preferirebbero, se possibile, rose, margherite, violette, primule, camelie, girasoli, orchidee, qualunque altro fiore, insomma, che non sia a pallini gialli pulciosi e pelosi. Libera scelta a seconda del gentile gusto maschile. Ah, e sono ben accetti in tutti i giorni dell'anno, non solo l'8 marzo, i fiori s'intende.

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