LIVE DA PERUGIA # 2 CITIZEN MEDIA A SOSTEGNO DELLA LIBERTA’ DI PAROLA E DEI DIRITTI UMANI


PERUGIA - In un mondo nel quale la rete si è sviluppata in modo esponenziale, ma i governi nazionali hanno sempre più potere nel gestirla ( basta guardare la Cina, ma anche più vicino a noi), cosa possono fare i citizen media quali blogger e attivisti del web per salvaguardare i diritti umani?

La nube islandese ne ha dimezzato gli ospiti previsti, ma al centro della tavola rotonda CITIZEN MEDIA A SOSTEGNO DELLA LIBERTA’ DI PAROLA E DEI DIRITTI UMANI organizzata dal Festival internazionale del giornalismo di Perugia, i problemi e i rischi della libertà di espressione e del libero accesso all’informazione sono stati ampiamente rappresentati da Gabriele Battaglia – PeaceReporter, Gianni Lannes – direttore di italiaterranostra.it, Bernardo Parrella – direttore Global Voices in italiano. Sono loro i primi agenti del dissenso, promotori di un cyberattivismo che parte dai cittadini della rete in grado di smuovere masse contro la censura in varie parti del mondo. Oggi le tastiere dei blogger rappresentano delle vere mitragliatrici nei confronti dell’informazione insabbiata. I social media diventano essenziali per salvaguardare i diritti umani in qualsiasi parte dl mondo.

Contro una democrazia sospesa si batte Global Voices, nata 5 anni fa negli USA e da 2 in Italia. “E’ dai singoli”, afferma Parrella, “che può nascere un giornalismo nuovo”.

In Cina esiste - racconta Gabriele Battaglia - quella che è chiamata la great firewall, una serie di misure che limitano accessi a siti, bannando contenuti online, ma in Cina esistono anche milioni di blogger che trovano proprie strade per ritagliarsi la libertà”. Un esempio è rappresentato da quello che è accaduto nelle feste pasquali: nei cinema cinesi sono usciti due colossal, Avatar e Confucio, la nuova frontiera 3d e il polpettone dagli occhi mandorla. Il governo aveva deciso di ritirare dalle sale la nuova fatica di Cameron, ma la protesta sollevata dagli internet user si è fatta sentire e dopo poco il governo ha dovuto tornare sui propri passi.

Gianni Lannes in nome della libertà di parola e di informazione ha messo a rischio la propria vita e ora vive sotto scorta. Sospeso da La Stampa per un’inchiesta giornalistica che riguardava da vicino un’opera pubblica siciliana promossa dall’onorevole Schifani, Lannes ha creato il sito italiaterranostra.it che sta indagando sulle navi veleni che inquinano i nostri mari. Tra le ultime inchieste rientra il ritrovamento di 7 cetacei spiaggiati nell’itsmo di Varano. Le cause? Secondo un professore universitario esperto della materia, soffocamento da sacchetti di plastica. Secondo Lannes: grandi menzogne. “La vera causa è la ricerca di idrocarburi nel Mar Ionio da parte della nave Pelagia, ricerca che ha causato embolie nei cetacei”.

Link al video e alla press area del Festival internazionale del giornalismo di Perugia

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