New Kids on the block/CITYTELLERS, STORIE IN MOVIMENTO

Se passate da Bologna, perchè non andate a fare quattro passi al Mambo, Il Museo d'arte moderna della città emiliana? Fino al 6 giugno 2010 è in corso la mostra personale di Francesco Jodice, figlio di Mimmo, ma soprattutto tra i più affermati fotografi italiani della nuova generazione. Artista che investiga le mutazioni nei paesaggi sociali comparando fenomeni simili in diverse parti del mondo attraverso fotografia, film, mappe e testi.

Al Mambo potrete vedere il progetto Citytellers, una serie di film-documentari sulle metropoli -Dubai, San Paolo, Aral- che racconta "la capacità di auto-organizzazione delle comunità..."

Qualche mese fa, avevo intervistato brevemente Jodice, che in occasione del Capri Trendwatching Festival 2009 aveva dato un'anticipazione del suo lavoro, ora esposto integralmente a Bologna. Ecco cosa mi aveva raccontato ( intervista uscita qui su Affari Italiani).

Jodice, cosa presenta al Capri Trendwatching Festival?

“Porto il progetto City Tellers: una serie di film-documentari su metropoli e agglomerati urbani contemporanei, selezionati in base alla capacità delle comunità locali di sovvertire l’ordinamento socio-politico esistente e di reinventare forme di coabitazione. Il comune denominatore dei progetti è appunto la capacità di auto-organizzazione delle comunità, che costituiscono un insieme di movimenti tellurici dal basso”.

Ci può anticipare i differenti progetti? 

“City Tellers è un progetto che va in diversi luoghi per cogliere le tendenze del cambiamento. In riferimento ai filmati che presento al Festival, quello di San Paolo investiga la capacità di una comunità di sopravvivere a un sistema politico fortemente corrotto per creare un’economia nuova. Quello di Aral, centro del più grande disastro ecologico del pianeta con la scomparsa del lago d’Aral, vuole mostrare come gli abitanti di quest’area abbiano saputo inventare un sistema sociale capace di far fronte alla situazione. Quello su Dubai intende mostrare la contrapposizione tra il turismo, il lusso, l’intrattenimento al fatto che alla base di tutto questo ci sia il lavoro di pakistani trattati in condizione di schiavitù. La loro capacità di sovvertire questo abuso per ripristinare le condizioni di lavoro accettabili è quello su cui mi concentro”.

francesco jodice
Francesco Jodice
Qual è il filone conduttore, la tendenza comune di questi film? 

“Alla base c’è una nuova politica di resistenza umana e sociale. Ogni film è una docu-fiction. Lo stile e il montaggio sono fondamentali: si tratta di luoghi assolutamente reali, filmati con un montaggio proprio di un film noir, finalizzato a realizzare documentari che siano anche opere d’arte. Lo spettatore deve porsi delle domande partecipando criticamente alle opere. Mi interessa instillare nel fruitore un dubbio, in modo che si chieda se l’opera è veramente reale”.


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