30sec &co./Bloccata la campagna Sisley con la ragazza e i cetrioli

 


La nuova campagna stampa della Sisley, con protagonista una ragazza in un supermercato che gioca con frutta e verdura in modo ammiccante, verrà bloccata. Forse i maschietti saranno tristi, ma a deciderlo è l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria. Apparsa a settembre sui cartelloni stradali di molte città la pubblicità del brand è stata definita “lesiva della dignità della donna” come ha spiegato la consigliera Isabella Rauti, membro dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Lazio, riferendo che si è rivolta all’istituto, “condividendo il senso della denuncia presentata dall'Unione Nazionale Consumatori e dalla consulta femminile della regione Lazio”, aggiungendo, “Ci si dovrebbe liberare di quelle residue tracce stereotipate che esauriscono il ruolo della donna a esclusivo strumento di benessere erotico”.

Lolite bionde o more, allusioni, seduzione, nudo, malizia, associazioni sessuali con protagoniste sempre le donne... Dilagano nelle campagne pubblicitarie, nelle affissioni, negli spot, nelle pagine sui giornali. A volte sono firmate da celebri fotografi e registi, come quest’ultimo della Sisley, dove la mente “creativa”è Therry Richardson, autore dell’ultimo calendario Pirelli “The Cal”, che per la stagione fredda del giovane fashion brand ha contornato la giovane modella Ashley Smith di ortaggi, nello specifico cetriolo in bocca con sorriso furbetto incluso. Che la coppia Sisley- Richardson dovesse fare faville era scontato: lui provocatore d'esperienza, che ci mette la faccia in prima persona e che della pornografia ne ha fatto un biglietto da visita, con contorni scabrosi e inquietanti annessi, infatti a marzo è stato accusato di molestie sessuali per aver costretto le modelle che ritrae ad avere rapporti sessuali con lui.

Sesso per pubblicizzare tutto, dai prodotti per animali allo yogurt (una su tutte una famosa bocca femminile lussureggiante, payoff dichiarato compreso “Fate l’amore con il sapore”). Ma c'è qualcuno che ancora fa sesso a furia di vederlo dovunque? O forse chi approva queste campagne non lo fa abbastanza, perchè lavora troppo e quindi vuol vedere in giro corpi di donne in atteggiamenti disponibili, giusto per rifarsi gli occhi e solleticarsi le meningi ingrigite davanti a tanti fogli excel? Forse perchè chi decide queste pubblicità, ai piani alti delle aziende è uomo? ( le donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in Borsa sono pari a un misero 6,2 per cento in Italia secondo i dati della Consob riferiti al 2009).


Ma il punto è che non ce ne rendiamo più conto, siamo assuefatti dagli stereotipi. “Sbattute” sui manifesti pubblicitari della città ci sono modelle seminude per pubblicizzare veramente di tutto, dal silicone sigillante che ci ha perseguitato negli anni ’80 con la donna nuda nella doccia, alla Bella Topolina per reclamizzare un formaggio per arrivare ad oggi dove la situazione è degenerata e comanda il fondoschiena di Belen&co.. Ma qualcuno non se lo chiede mai... cosa c'entra con il prodotto? Dov’è il linguaggio creativo?

Ah no è vero, gli uomini, così irriverenti, sanno leggere tutto in chiave ironica, anche se di traverso l'occhio appare libidinoso. A parlare di etica dell'estetica, appropriatezza, contesto, qui si rischia di essere spacciate per bigotte-vetero femministe. D'altronde loro lavorano, loro comandano, loro fanno girare la ruota, lasciamoli rilassare con un’occhiata furtiva alla pubblicità bella e basta, almeno quando sono imbottigliati nel traffico che tornano a casa dall'amante, ops, volevo dire dalla moglie.

Di Maria Teresa Melodia
mariateresa.melodia@gmail.com

Commenti

B.Blogger ha detto…
Giustissimo ...