Al Teatro Ciak di Milano non perdetevi l'ultima data meneghina di Love Machines, la nuova produzione dei Kataklò, la compagnia più atletica della scena italiana, fondata e diretta dal 1995 dalla campionessa di ginnastica ritmica Giulia Staccioli, che mi ha raccontato questa nuova avventura, fusione di danza, teatro e acrobatica. Uno show ricco di ingredienti diversi, tra i quali non manca l'ironia. "Un modo dissacrante per ironizzare sulla grande forza e potenza propria dei fisici scultorei dei danzatori", precisa la Staccioli. Un approccio da cui scaturisce una riflessione personale e individuale sul corpo e sulla bellezza: "E'importante soffermarsi sull'estetica, che però per quanto mi riguarda è funzionale in quanto permette al corpo di fare qualcosa, sottolinea la fondatrice dei Kataklò, i danzatori della mia compagnia hanno fisici gradevoli, perché il loro corpo è allenato, non per mostrarsi. L'obiettivo è quello di esibire corpi con il loro significato, non solo per l'immagine che hanno, di cui oggi stiamo facendo un uso smodato e spesso poco credibile".
Tutta l'intervista qui su Affari Italiani.
mariateresa.melodia@gmail.com
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