Visioni/In nome della madre: parabola di Amore e Vita


Leggo sul Corriere.it che In nome della madre, spettacolo tratto dall'omonimo libro di Erri de Luca, arriva a teatro a Milano. Poco più di un anno fa ne ho visto una versione al teatro Libero. Mi piacque molto. Avevo scritto questo:

“E’ la più certa prova d’amore quella di un uomo che cambia parere per essere d’accordo con la donna”. Non è una frase femminista né una dichiarazione di debolezza, ma una proposizione carica di tutta l’intensità del rapporto uomo-donna. Una rapporto esemplificato dalla relazione tra Maria e Giuseppe, i genitori di Gesù, narrato in prima persona da Miriàm/Maria, la protagonista di “In nome della madre”, romanzo dello scrittore Erri De Luca, dal quale Paolo Pierazzini ha tratto l’omonimo spettacolo, ospite al Libero di Milano da mercoledì 22 Aprile.
Nello spazio raccolto del palcoscenico di via Savona, come in un’alcova, va in scena la storia più antica e famosa del mondo, quella della Maternità della Madonna. “In nome della Madre” racconta della misteriosa maternità di Miriam/Maria, una giovane vergine che, come nel libro di De Luca, narra, con la bellezza e la poesia del suo sguardo adolescente, come improvvisamente si ritrova donna «senza conoscere uomo», dopo l’annuncio dell’Angelo che pone in lei il soffio della vita, descrivendo la comprensione e l’amore smisurato di Giuseppe, il matrimonio, il viaggio verso Betlemme e un legame unico e assoluto tra madre e figlio fino al distacco dal corpo, attraverso la nascita del bambino nella capanna.
Mediante un monologo, interpretato da un’eccellente Francesca Censi, scorre la storia scritta nella Bibbia, ripresentata sotto una luce laica, attraverso gli occhi dell’uomo e non solo del credente. Una rilettura semplice, poetica ma allo stesso tempo forte, della maternità che ha del reale, pur rimanendo nel mistero, con una delicatissima storia d’amore come sottofondo. Un racconto che sfida il costume e la legge. Una vicenda, insieme privata ed universale, capace di valicare i confini della religione, quegli stessi confini stereotipati che a volte chiudono gli occhi agli ignoranti, intesi come coloro che ignorano ciò che tramandato dalle Sacre Scritture, per principio e per una mancata conoscenza.
Nello spettacolo “In nome della madre”, la storia di Maria, pur mantenendo un alone di mistero e sacralità, si arricchisce di una prospettiva più umana che ci fa apparire più vicina a noi una vicenda da sempre capace di esercitare grande fascino.
Il testo di De Luca, lasciato quasi integro, diventa azione, e le parole trovano eco nelle immagini video proiettate in scena, che fanno fiorire simboli e figure della natura e della fertilità. “Una grande storia di amore”, come sostiene il regista pisano Paolo Pierazzini, una storia portatrice di un amore con la lettera maiuscola, perché sentimento capace di andare oltre al visibile e di superare l’avversità. Come prosegue il regista dello spettacolo “questo testo racconta il percorso da seguire per diventare una coppia, parla di rispetto, dei rischi e delle responsabilità di cui è capace un cuore innamorato. Se non si rischia niente, tra due persone accade soltanto qualcosa di superficiale.”
Un testo dolce e commovente, per credenti e non credenti, ricco di cultura e storia. Miriam è innanzitutto una madre, una creatura umana privilegiata. La retorica della Natività viene vista secondo il suo lato più terreno. “In nome della madre s’inaugura la vita” afferma lo stesso De Luca: il parto della vergine è una sconcertante prova di forza e femminilità, coraggio ed insieme fragilità. Un’inno a tutte le donne-mamme.
Un breve quadro dell’autore dell'omonimo romanzo è d’obbligo.
Erri De Luca,napoletano, classe 1950, è una figura schiva e affascinante, un po’ruvida, di una sensibilità profondissima. Ex operaio Fiat, ex magazziniere, ex camionista e muratore, ex-dirigente di Lotta Continua. Studioso autodidatta, ha imparato molto bene l’yiddish e l’ebraico per tradurre la Bibbia, che legge quotidianamente.
Quello che colpisce è vedere e soprattutto sentire come l’autore, a parole ateo convinto, sia capace di raccontare le storie tratte dalle Sacre Scritture, trasmettendo un sentimento carico di affetto, rispetto, ammirazione ed evidenziando una bellezza che va oltre la fede. Storie di un’unicità tale da toccare l’anima di chiunque.
La fede è un’altra storia.
Dal 22 al 30 aprile 2009 Teatro Libero
Via Savona 10 - Milano Compagnia Teatro Lux “In nome della madre” di Paolo Pierazzini liberamente ispirato al romanzo “In nome della madre” di Erri De Luca regia di Paolo Pierazzini
con Francesca Censi costumi Lucia Castellana


Di Maria Teresa Melodia
mariateresa.melodia@gmail.com

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