Generazione che?


Su La Repubblica di sabato 8 gennaio, nella sezione dedicata alle lettere che di solito salto, mi è caduto l'occhio su questo testo inviato da una ragazza di 16 anni, che racconta come dopo aver letto il libro di Pier Luigi Celli, "Generazione Tradita" si sia sentita vicina alla tesi del Direttore Generale della Luiss, ovvero parte di una generazione derubata da quella precedente, quella che appunto descrive Celli (e giusto tra parentesi la stessa di cui anche lui fa parte...)L'anno scorso al Festival Internazionale di Perugia avevo assistito a un dibattito, dal titolo Questo non è un paese per i giovani, che non mi aveva convinto molto, combinazione c'era anche Mr Celli, ne avevo scritto qui.
Ecco, tutto questo per dire che mi ha colpito, quasi fatto arrabbiare, leggere di una ragazza di soli 16 anni che sostiene la tesi in modo quasi rassegnato di uno degli esponenti della classe dirigente del nostro Paese che predica molto bene, ma non sempre in modo così coerente. Questa ragazza chiude la lettera con enfasi sottolineando il destino pessimista dei giovani italiani, derubati di un futuro "ammazzasogni". Ecco, io a 16 anni, nel pieno degli anni '90, non ho mai fatto questi ragionamenti, forse non ero in grado, forse per fortuna, forse è solo una coincidenza che questa lettera sia stata mandata e pubblicata proprio il giorno in cui sono usciti i dati istat sulla preoccupante disoccupazione giovanile. Sono questioni, questioni gggiovani che appaiono e scompaiono dai giornali. Tutte coincidenze, naturalmente.

Di Maria Teresa Melodia
mariateresa.melodia@gmail.com

Commenti

immobilefermo ha detto…
forse ai nostri tempi avevamo altro a cui credere ed altro da pensare.