Per lei tutto è iniziato nel 2008 quando al Roxy Bar ha conosciuto Red Ronnie e tramite di lui poco dopo ha incontrato l’ex caschetto biondo della musica, che l’ha chiamata per un’audizione. La forza di Erica Mou, nome d’arte di Erica Musci è il saper sorprendere con delicatezza. Dietro un’apparenza dolce ci sono idee tutt’altro che confuse che vengono a galla in testi dove parole, combinate in modo originale, fanno riflettere. Come il brano Giungla, in cui la Mou canta: "In questa giungla di abitudini / credo che con un discorso ben sceneggiato potrei risolvere tutto / e allora cerco di parlare bene ma pare sia il mio accento a non andare bene". Una ventenne che dice un no secco ai modelli che ci vengono proposti, abitudini appunto, a cui siamo sottoposti, dai reality ai manichini perfetti delle vetrine. E non a caso la cantautrice ha scelto una strada lontana dal mondo dei talent show soggetti ad autocombustione. La sua carriera è a piccoli passi e suona proprio come il proverbio: “Chi va piano, va sano e va lontano”.
Prima c’è stato Don’t Stop, cover dello storico brano dei Fletwood Mac e colonna sonora del nuovo spot istituzionale Eni, poi a marzo 2011 è arrivato "È" l'album d'esordio su etichetta Sugar che contiene 11 brani autobiografici, tra cui “Oltre”, scelto per accompagnare i titoli di coda del film di Roberta Torre “I baci mai dati”, un album prodotto dall’islandese Valgeir Sigurðsson, già collaboratore di Bjork, e arrangiato da MaJiKer, alias Matthew Ker.
Se la fresca voce pugliese, amante dei grandi cantautori italiani, da Guccini a Battiato, seguirà la scia del successo di Elisa o Malika Ayane, altre scoperte della Caselli, è ancora presto per dirlo, ma i primi segnali promettono bene. Per chi vuole tenerne traccia, sul sito www.ericamou.com si trovano aggiornate tutte le date del tour estivo, che nei prossimi mesi toccherà molte città italiane.
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