Da Imola a Palermo, passando per Milano: ecco 15 ristoranti biologici certificati

È vero biologico?
Vi è mai capitato di entrare in un ristorante biologico e di chiedervi se lo sia veramente? A meno che non abbiate diretta conoscenza dei fornitori, il dubbio è legittimo, considerato il fatto che la normativa europea sulla produzione e la vendita degli alimenti biologici non obbliga i ristoratori bio a sottoporsi a controlli.


In cinque anni questa tipologia di locali sono aumentati del 69%: dai 267 nati nel 2011 si è passati nel 2015 a quota 450 (dati BioBank), dislocati per lo più tra Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. Ma sono dei veri bio? Per colmare questa carenza legislativa c’è l’Istituto per la certificazione etica ed ambientale, uno degli organismi del biologico autorizzati dal Ministero delle Politiche agricole. L’Icea, che propone sistemi di certificazione volontari a pagamento (ovvero su richiesta dei singoli locali), ci ha fornito 13 indirizzi di ristoranti certificati bio in Italia, a cui si aggiungono 21 punti ristoro di Ikea.

I parametri Icea
Il disciplinare adottato da Icea - reinterpretando i principi della normativa europea per il biologico -definisce i requisiti minimi del servizio e le regole di controllo e informazione al consumatore applicabili alla ristorazione.
Il marchio Icea è sempre accompagnato da dei «pomodorini», il cui numero esprime visivamente le prestazioni raggiunte dall’esercizio. Per poter fare accenno al biologico nella lista degli ingredienti e nei menù, almeno il 30% degli alimenti deve essere bio (in questo caso il locale avrà un «pomodorino»). Un ristorante però si può definire biologico solo se almeno il 95% degli ingredienti dei suoi piatti è bio. (La percentuale è calcolata sulla base del fatturato di acquisto di tutte le derrate alimentari, esclusi pesce e vino).

L’Icea valorizza anche altri requisiti di attenzione all’ambiente, come l’utilizzo di prodotti tipici Dop e Igp o del commercio equo solidale, oppure l’uso di detersivi ecologici.
Ecco gli indirizzi certificati: dall’Emilia Romagna alla Sicilia, passando per la Lombardia, a cui si aggiungono i punti vendita del colosso svedese Ikea. 

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Di Maria Teresa Melodia
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