Dove si spilla meglio?
Bere una birra fresca è un piacere, che non fa distinzioni di portafoglio. Si spendono infatti dai 2.50 ai 10 euro, a seconda della bottiglia, da 33 o 75 cl o della pinta. Ecco che ripercorrendo la nostra Penisola scopriamo che nel campo della birra artigianale ci sono tante eccellenze, che in questo caso non è un termine abusato. Giovani e meno, tra i 30 e i 50 anni, di esperienza, di provincia, ma non provinciali, appassionati e desiderosi di lavorare bene, divertendosi.
Artigiani, pionieri e anticonformisti che hanno iniziato facendo home brewing, la birra in casa. Sono loro i migliori spillatori di chiare, rosse e scure. La classifica è contenuta nell’edizione 2017 della Guida alle Birre d’Italia stilata dall’associazione internazionale Slow Food, dal 20 aprile 2016 in libreria. Sono più di 500 birrifici e quasi 3000 birre prese in esame, nella quinta edizione della guida che fotografa un mondo che si sta smarcando dalla nicchia. “Quando, tra il 2007 e il 2008, abbiamo iniziato a pensare alla prima edizione, l’artigianato birrario italiano era un fenomeno ancora circoscritto, non solo da un punto di vista numerico, (nella prima edizione si recensivano 141 birrifici, oggi circa la metà di quelli attivi in Italia)", scrivono i curatori Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni. La novità della quinta edizione? La decisione di inserire le beer firm (il fenomeno dei marchi sprovvisti di impianto produttivo in forte crescita) a patto che sia chiara l’indicazione del birrificio che produce le birre. E pian piano si è definito anche uno “stile” italiano, le Italian grape ale, famiglia che prevede l’utilizzo di uva tra gli ingredienti. Il curatore della guida Eugenio Signoroni ha selezionato per noi 22 micro birrifici da provare in tutta Italia: piccole realtà artigianali un po’ fuori rispetto ai tradizionali circuiti ma molto interessanti. Ecco quali sono
Continua sul Corriere della Sera
Di Maria Teresa Melodia
mariateresa.melodia@gmail.com
Bere una birra fresca è un piacere, che non fa distinzioni di portafoglio. Si spendono infatti dai 2.50 ai 10 euro, a seconda della bottiglia, da 33 o 75 cl o della pinta. Ecco che ripercorrendo la nostra Penisola scopriamo che nel campo della birra artigianale ci sono tante eccellenze, che in questo caso non è un termine abusato. Giovani e meno, tra i 30 e i 50 anni, di esperienza, di provincia, ma non provinciali, appassionati e desiderosi di lavorare bene, divertendosi.
Artigiani, pionieri e anticonformisti che hanno iniziato facendo home brewing, la birra in casa. Sono loro i migliori spillatori di chiare, rosse e scure. La classifica è contenuta nell’edizione 2017 della Guida alle Birre d’Italia stilata dall’associazione internazionale Slow Food, dal 20 aprile 2016 in libreria. Sono più di 500 birrifici e quasi 3000 birre prese in esame, nella quinta edizione della guida che fotografa un mondo che si sta smarcando dalla nicchia. “Quando, tra il 2007 e il 2008, abbiamo iniziato a pensare alla prima edizione, l’artigianato birrario italiano era un fenomeno ancora circoscritto, non solo da un punto di vista numerico, (nella prima edizione si recensivano 141 birrifici, oggi circa la metà di quelli attivi in Italia)", scrivono i curatori Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni. La novità della quinta edizione? La decisione di inserire le beer firm (il fenomeno dei marchi sprovvisti di impianto produttivo in forte crescita) a patto che sia chiara l’indicazione del birrificio che produce le birre. E pian piano si è definito anche uno “stile” italiano, le Italian grape ale, famiglia che prevede l’utilizzo di uva tra gli ingredienti. Il curatore della guida Eugenio Signoroni ha selezionato per noi 22 micro birrifici da provare in tutta Italia: piccole realtà artigianali un po’ fuori rispetto ai tradizionali circuiti ma molto interessanti. Ecco quali sono
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