«Streeat foodtruck festival», arrivano le ape car del cibo di strada

Il festival che consacra il fenomeno

Belli da vedere, buoni da mangiare e ironici. La popolarità dei food truck, i tre o quattro ruote, che siano furgoncini, ape car o pulmini, trasformati in cucine mobili gourmet con vendita al pubblico, è in crescita nel nostro Paese. Quelli di alta qualità sono ancora una minoranza, ma sono oltre 8.500 da nord a sud i venditori di cibo di strada tradizionale, con un aumento delle licenze di oltre 3 mila unità dal 2009 al 2015.. E se sono più di 50 gli eventi in tutta Italia dedicati allo street food, il cibo venduto e consumato per strada, ecco che un festival italiano itinerante consacra il fenomeno, nato negli Stati Uniti. Riparte infatti da Bari (Torre Quetta), dall’1 al 3 aprile 2016, lo Streeat Food Truck Festival, un format a tappe, alla seconda stagione, per la prima volta in una città del sud.


L' aggregatore di imprenditori del cibo “on the road” è organizzato da Barley Arts Promotion, promoter di concerti, e da Buono-Food & Events, realtà, specializzata nella promozione di piccoli e medi produttori artigianali. I numeri? Oltre 100 tra i migliori food truck d’Italia, 20 birrifici artigianali suddivisi in 8 location italiane e musica selezionata. La formula? Design accattivante, qualità del cibo da consumare al volo e giusto prezzo. Riprova che malgrado la crisi, c'è voglia di divertirsi e assaggiare nuovi sapori, dagli hamburger in stile americano agli arrosticini abruzzesi, dal panino col polpo allo gnocco fritto di Parma, ma anche cibi etnici. E l’aspetto personalizzato piace.

Le tappe dell’edizione 2016 
Dopo il capoluogo pugliese lo Streeat Food Truck Festival, coordinato da Federico Trotta, figlio di Claudio, patron di Barley Arts Promotion, risale lo Stivale: dal 15 al 17 Aprile tocca Langhirano, nel parmense, proprio nella piazza antistante il Museo del Prosciutto. Si prosegue dal 22 al 25 Aprile a Mantova in Piazza Virgiliana e dal 29 all’1 Maggio in piazza Primo Maggio a Udine. E ancora, dal 20 al 22 Maggio ci sarà la tappa milanese al Carroponte, dal 27 al 29 i food truck conquisteranno poi l’ex Arsenale di Verona per chiudere il festival alla Fiera di Genova, dal 2 al 5 giugno.


I protagonisti per tutti i gusti
E cosa si mangia? Nella prima tappa in programma a Bari sono in tutto 14 i food truck provenienti da tutta Italia, ognuno specializzato su un solo prodotto: carne affumicata in stile USA da Phil's Slow Smoked American Barbecue Street food & Catering, pittule pugliesi e patate novelline cotte nel vincotto da Credenza on the Road, arrosticini di pecora abruzzesi da Ape Scottadito e ancora, focaccia e mortadella da Pizza & Mortazza e burger di Angus da ItaliAngus.

Dal salato al dolce
E non è finita. A Bari si gusteranno anche orecchiette con le cime di rapa e la stracciatella di Andria da Puglia Street Food, autentico pane pugliese da Mattra banca e la tipica frittura marchigiana da Olive Ascolane Migliori. Considerando la zona non potevano mancare le celebri bombette di ‪Cisternino servite da Moto Grill Guzzi e gli amanti della carne troveranno hamburger di Chianina da Il Torello della Toraia e tartare di Fassona da Fuori di mente. La lista di leccornie da aquolina in bocca continua con lo gnocco fritto modenese da Mr. Max fino al fritto misto di pesce da Frittfood &. per finire in dolcezza con i deliziosi poff cakes e caffè artigianali da Chicco Pezzin

Una panoramica dei food truck, dall’artigiano fino al cibo per cani
E’ un mercato ancora giovane quello italiano per fare previsioni, ma la versatilità e flessibilità dell’ape, il tocco vintage, il cibo buono e locale, nelle sue molteplici varianti dal fritto al bollito, costituiscono i punti di forza dei food truck. Se da noi sono una realtà recente, camioncini, biciclette, carretti e ape car da anni impazzano in America e spopolano nel sud est asiatico, ma anche in paesi dove il cibo di strada fa parte della cultura locale, come Sud America, Giappone e India. Attingendo alla ricca cultura gastronomica nazionale, l'offerta in Italia è comunque molta. Ecco qualche esempio: dalle frise salentine della Friselleria on the road agli hamburger del Rock Burger Food Truck, l'unico statunitense in Italia, un GMC Bluebird degli anni '60, fino al cibo per cani di Dog Sweet Dog, partito da poco a Milano.  Ci sono poi i rodati BBQ Valdichiana (hamburger di chianina e salsiccia senese), Frie’n’Fuie (fritto napoletano)e  l'Apuccia Salento in Movimento (puccia salentina).

Anche alta cucina
I locali itineranti sono dei palcoscenici gastronomici che si traducono in uno strumento di marketing molto efficace se usato con intelligenza. Ecco perché sono diversi i ristoranti che si sono messi su strada, usando la stessa immagine e prodotto centrale del locale fisico. A Milano, citiamo Meatball Family e God Save the Food. E non mancano i cuochi di professione stellati che hanno scelto di avere la loro vetrina su ruote, come Mario Uliassi con l'Uliassi Street Good nella sua Senigallia e Ape Romeo, in versione Brown e White, costola mobile dell’omonimo ristorante romano nel quartiere Prati della chef stellata Cristina Bowerman.

Non solo moda. Chi sono i nuovi imprenditori ambulanti del cibo?
Se affitti elevati e imposte fanno chiudere bottega, quella dei food truck, al di là della tendenza, è anche una riscossa economica: aprirne uno costa meno che un bar o un ristorante tradizionale. L’investimento previsto varia dai 35 ai 50mila euro. L'Osservatorio Confesercenti sulle nuove imprese aperte nei settori del commercio e del turismo nel 2015 ci dice, non a caso, che quelle con maggior vitalità sono le ambulanti, che registrano un aumento di 9.700 di iscrizioni nel corso del 2015.  E chi sono i food trucker? Secondo i dati della Confcommercio di Milano, il 27% ha tra i 22 e i 35 anni, la maggior parte di loro vive nel capoluogo lombardo o a Roma e sono quasi tutti attivi sui social Facebook e Twitter.  Alcuni scelgono questa attività come piano b, come Adriano Antonioli, fondatore del progetto di successo Pizza&Mortazza, che nella vita precedente si occupava di finanza e consulenza bancaria. Curiosità? A novembre 2015 è nato anche Food Truck Advisor, magazine legato al mondo dei food truck e della cucina di strada di qualità..

Istruzioni per l'uso
Il periodo d’oro dell’attività coincide con la bella stagione fino alla fine dell’estate, ma prima di partire quanto ci vuole? Essendo un’attività di commercio al dettaglio su area pubblica, aprire un food truck significa anche scontrarsi con la burocrazia. Molto spesso, per far fronte ai passi da fare, i novelli imprenditori mobili si rivolgono a società specializzate, come Street Foody, la business unit di Resti SpA, azienda di allestimenti per veicoli, dedicata al mondo dello street food. Un primo orientamento per muoversi  tra business plan, acquisizione della licenza itinerante necessaria rilasciata dal Comune di appartenenza, obblighi sanitari, certificazioni per gli impianti e richiesta di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Come avere successo
L’importante? Differenziarsi con un’idea di prodotto unico, dal cibo al veicolo, e con un progetto solido alle spalle. I punti fondamentali sono:  qualità del cibo, impatto ambientale che deve essere ridotto al minimo, capacità di fare rete con il territorio e rapporto con il pubblico, senza tralasciare la comunicazione che deve partire dai social network per attivare un buon passaparola. E poi? Oltre ai festival, è essenziale puntare anche sugli eventi privati, come matrimoni, compleanni, cene aziendali, cerimonie, realtà culturali e commerciali, dai musei ai centri sportivi fino ai circoli. Per vivere on the road tutto l'anno.

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera

Di Maria Teresa Melodia
mariateresa.melodia@gmail.com

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