Abbiamo provato i cocktail in bustina con le dritte di Bruno Vanzan

Hai mai desiderato berti un buon Daiquiri o un buon Negroni a casa tua? Sappi che è un desiderio realizzabile, anche se non sei un barman esperto. Se infatti il cocktail perfetto non esiste, il cocktail pronto da bere sì. Se lo è inventato Alessandro Grieco, quasi astemio ma amante dei piaceri della tavola. Dalla domanda "Ti puoi portare a casa una Coca Cola, perché non un cocktail?" è nata l'idea, banale ma geniale: si chiama Cocktail House. E noi l'abbiamo provato. Guardalo nella nostra GALLERY su Il Cucchiaio d'Argento.


L'IDEA - Per ognuno degli 8 grandi classici (come Negroni, Whiskey Sour, Cosmopolitan e Daiquiri), più 2 ricette speciali, c'è una confezione a forma di busta contenente il drink fatto e finito. Le due ricette speciali le ha create Bruno Vanzan, professionista a cui abbiamo chiesto qualche dritta per districarsi nel mondo dei cocktail, come leggete nella nostra intervista.






IL TESTIMONIAL - Esperto barman classe 1986, con abilità acrobatiche e conosciuto dal grande pubblico grazie alla partecipazione a programmi tv, Bruno Vanzan ha prestato consulenza e faccia a Cocktail House (oggi si dice Ambassador). E' stato inoltre vincitore nel 2016 del Campionato mondiale di cocktail.


IL COCKTAIL IN BUSTINA PROVATO PER VOI - Si agita la confezione cartonata a forma di busta, si strappa l'angolo in alto e si versa il cocktail scelto nel bicchiere con ghiaccio. Abbiamo bevuto il Sushi Martini (creato da Vanzan) fatto con una base di gin e wasabi, la pasta ottenuta dal ravanello giapponese. Il gusto? Dolce senza essere dolciastro, con una punta acida e piccantina. Un po' ruffiano, ovvero piacevole per tutti i palati. L'idea ci è piaciuta perchè è un modo facile di bersi un buon cocktail, già miscelato, senza l'ingombro delle bottiglie di vetro. Punti negativi? Non sono disponibili drink con bollicine, come lo spritz. Infilare le bolle in busta è infatti impresa ardua.


L' INTERVISTA CON I CONSIGLI DI BRUNO VANZAN
COME RICONOSCERE UN COCKTAIL BUONO -  "Deve essere equilibrato. Bisogna tenere in considerazione tre aspetti: la qualità delle materie prime che si utilizzano, la capacità del bartender di miscelarle e poi molto dipende dal gusto personale. Un cocktail buono può essere bitterino (amaro, ndr) o dolce. Ciò che non può mancare mai è l’alta qualità".


COSA GUARDARE QUANDO MI FANNO UN COCKTAIL AL BANCONE DEL BAR - "Tieni gli occhi aperti. Dovresti guardare un po’ tutto: dai prodotti e dal ghiaccio usato alla tipologia del bicchiere fino alla frutta".


COME DEVE ESSERE IL GHIACCIO IN UN BUON COCKTAIL- "Alimentare (cioè preparato con acqua potabile e che alla fusione si riduca in acqua potabile, ndr): cristallino, compatto, deve essere in buono stato, proprio perché il ghiaccio deve essere trattato come un alimento".


IL COCKTAIL GIUSTO PER CHI NON SE NE INTENDE MOLTO - "I neofiti del bere miscelato gradiscono i cocktail dolci rispetto a quelli un po’ più amari. Sono i cocktail definiti beverini, alla portata di tutti".


ESEMPI PRATICI/1 -  "I miei due cocktail, che ritrovi nella selezione di Cocktal House: uno è il Sushi Martini, con cui ho vinto il World cocktail championships nel 2016 (importante competizione internazionale di settore, ndr). E' un cocktail ispirato al Giappone e non un Martini rivisitato. Non tutti sanno che infatti il nome Martini si riferisce alla coppetta nel quale è servito il drink, non all’ingrediente usato".



ESEMPI PRATICI/2
- "Sulla stessa linea ho creato il White sensation (gin, liquore al litchi, liquore ai fiori di sambuco, succo di limone, zucchero e aromi, alcol idrato), come dice il nome è un drink bianco, un colore molto asettico. E invece ho creato nel bianco un drink profumato e gustoso".



QUALE COCKTAIL BERE A SECONDA DELL'OCCASIONE
- "Americano e Negroni sono bevuti da persone abituate al bere bene e che vogliono un aperitivo all’italiana di qualità. Il consiglio è quello di scegliere il drink seguendo quello che ti piace, considerando la base, che può essere più o meno dolce o secca. Ogni persona è a sé".



IL RIMEDIO MIGLIORE QUANDO SI ESAGERA -
  "Non c’è un rimedio per recuperare. Il punto è non arrivare a oltrepassare quella linea, che per ognuno è soggettiva. Bere bene è bere responsabile, cioè comprendere quello che si sta bevendo".



LE TENDENZE DA SCOPRIRE PER CHI HA GIA' PROVATO TUTTO, O QUASI - "Tutto può essere una novità. Nel campo dei cocktail lo sono i grandi classici rivisitati per essere prodotti altamente contemporanei. Un esempio? Il Moscow Mule, che oggi spopola molto, è stato inventato nel 1941 ed è diventato un cocktail nuovo: è il vintage che ritorna".



BRUNO VANZAN IN TV - "Dopo la recente incursione nella casa del Grande Fratello Vip, dove ho presentato agli inquilini proprio il Sushi Martini, mi rivedrete sicuramente in tv. Dove? In un nuovo programma, ma non posso ancora dirvi di più. Il mio preferito nella casa del GF Vip, che comunque non guardo? Diciamo la conduttrice". E' Ilary Blasy, romana come Bruno Vanzan, che è un professionista davvero appassionato, anche se ha imparato ad essere politicamente corretto, diplomatico, ma comunque spiazzante.

Articolo pubblicato Cucchiaio.it



Di Maria Teresa Melodia
mariateresa.melodia@gmail.com

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