New Kids on the block/ I FUMETTI SONO ROCK

Davide Toffolo, classe 1965, è un artista a 360 gradi: affermato fumettista, è anche produttore,musicista e cantantedella rock band 'Tre allegri ragazzi morti' (famosi perché dal vivo indossano maschere horror). Un 'nuovo' Andrea Pazienza che realizza video musicali e che collabora con molti artisti della scena indipendente italiana.Tra arte e musica, ecco l'intervista a Toffolo che si racconta con una vena di ironia e con una buona dose di cinismo che non guasta mai. (Vi avviso...pezzo non fresco fresco, risale a qualche mese fa, ma è stato ripubblicato qui, su Affari Italiani, in occasione del nuovo disco 'Primitivi del futuro', firmato dalla rock band di Pordenone, Tre allegri ragazzi morti)

Chi è Davide Toffolo?
"Oltre alle solite cose leggibili su Wikipedia o in rete che tracciano il mio percorso professionale, sono una persona che ha intrapreso un percorso di libertà attraverso l'arte. Sono d'estrazione operaia e tra i precedenti della mia famiglia c'è il lavoro vero, che è una delle cose che ritengo più orribile".
Come ha iniziato a disegnare fumetti?
"Quando avevo 20 anni ho frequentato una scuola serale di fumetto e arti grafiche (n.d.r. Zio Feininger). Si dice sempre che è la scuola di Andrea Pazienza, in realtà erano gli anni in cui lui si era già spostato a Reggio Emilia. Gli ideatori erano brillanti autori di Bologna. E' stata un'esperienza molto formativa, nella quale sono entrato in contatto con la dimensione artigianale del fumetto. In cattedra c'erano grandi nomi e tra i banchi c'eravamo noi, che poi abbiamo costituito la nuova generazione dei fumettisti italiani: Francesca Ghermandi, Stefano Ricci, Giuseppe Palumbo e tanti altri".
Cosa definisce il suo stile?
"Sono molto legato al Friuli, la mia terra, e alla cultura italiana. La mitologia familiare è centrale per me, come si vede nel mio fumetto 'Carnera. la montagna che cammina' (n.d.r. La vera storia di Primo Carnera, il gigante friulano, narrata a fumetti dalla partenza dal suo paese alla conquista dell' America). Il territorio ritorna anche in un altro mio lavoro: 'Pasolini', che parla di un'icona culturale del XX secolo, all'interno di una ricerca esistenziale che ripercorre i passi di un personaggio mitico".
E oggi com'è il rapporto tra lei e il territorio?
"Sono un artista inquieto e sto vivendo un conflitto forte. Quello che sento è legato alla provincia, dove è possibile vivere immaginando, anche se in realtà non è più così. Ciò che critico è l'uso che la politica fa della cultura. Per questo sono entrato in una sorta di 'eremitaggio' a Milano, dove nella grande città non sei più nessuno, ti perdi in un isolamento diffuso".

Ritornando ai fumetti, è nata una nuova rivista ' ANIMAls', edita da Coniglio Editore, per la quale lei sta lavorando e di cui ha realizzato l'ultima copertina, ci racconta di questo nuovo progetto?
"ANIMAls nasce da un'idea dell'autrice Laura Scarpa e mette insieme i migliori autori del fumetto italiano: Gipi, Paolo Bacilleri, Batien Vivés e molti altri. L'intento è quello di unire l'elite, nel senso migliore del termine, della scena del fumetto nell'ottica di mostrare alcune esperienze che possano entrare in rapporto con i media. Per quanto riguarda me, costruirò una storia che è legata alla vita di un maestro come Magnus (n.d.r. mirabile autore di fumetti italiani scomparso nel 1996). Il tentativo è quello di fare un lavoro biografico ricco e inconsueto come quello fatto con Carnera, nell'ottica di unire il vissuto con delle precise tematiche".

Quali sono i temi che ricorrono nei suoi lavori?
"In passato con il fumetto Carnera ho affrontato il tema dell'esistenza umana in relazione a quella extraumana. Ripercorrendo la storia del fumetto ritornano sempre alcuni filoni legati all'ossessione di questo tipo di lavoro, che è il cartoonist, per esempio il tema della solitudine nella quale si possono costruire storie. Comunque, alla base della mia produzione ci sono da sempre storie legate al periodo dell'adolescenza. Un altro tema ricorrente è quello della diversità nel tentativo di indagare sul diverso che può essere il poeta, il gigante, il pugile. E poi la provincia torna protagonista, quella provincia che Internet si sta mangiando e che si sta annullando pian piano.

Oltre a fumettista, è anche musicista e cantante del gruppo rock 'Tre allegri ragazzi morti'. Ce ne parla?
"'Tre allegri ragazzi morti' è la mia più grande invenzione, è un laboratorio creativo completo che si inserisce nella linea tracciata dai fumetti. Alla base c'è quello che io chiamo 'rock&roll critico". Ma prima del gruppo in sè vorrei parlare della musica italiana. Siamo ad un punto zero, anche se, la musica italiana, morta qualche anno fa, sta rinascendo. La sensazione è che non si capisce ancora bene dove si sta andando. La scena italiana offre una vitalità poco conosciuta: ci sono molti artisti giovani che stanno producendo nell'indifferenza dell'industria discografica. I Tre allegri ragazzi morti in quest'ottica hanno fondato un'etichetta musicale, 'La Tempesta', che è un modo per condividere la musica che esce dai circuiti tradizionali. Negli ultimi anni abbiamo pubblicato artisti di talento: Le luci della centrale elettrica, Moltheni, Pan del Diavolo. Si tratta di musica nuova che si pone all'inizio di una rifondazione".

Collabora anche nella realizzazione di video musicali per i quali disegna cartoni animati, giusto?
"Sì, negli anni ho realizzato molti video per gruppi con cui ho collaborato, dai Punkreas alle Luci della centrale elettrica. Al centro ci sono sempre i cartoni animati, che i Tre allegri ragazzi morti, hanno portato per primi sulla scena musicale italiana".

Ci parla ora del gruppo vero e proprio, i"Tre allegri ragazzi morti', un nome-ossimoro"?
"E' un nome progettuale che si riallaccia al fatto che siamo inconsumabili grazie alla vivacità intrinseca dilagante. 'Tre allegri ragazzi morti' è un nome quasi impronunciabile nei media tradizionali. Vuole esprimere un concetto forte legato all'esitenza personale e si inserisce bene nella crisi attuale in cui viviamo. Oggi, infatti, la propria dimensione esistenziale viene messa in discussione. E' anche un nome che provoca effetti diversi: tristezza, allegria, timore. Per esempio in Sud America l'effetto prodotto da questo nome è di profonda ilarità, cosa che non capita in Italia..."

Ho visto che vi esibite con una mascherà sul volto, come mai questa scelta?
"La maschera è uno schermo nei confronti dei media. Dietro c'è il tentativo di raccontare qualcosa in modo critico in virtù di quell'invisibilità".

Tante collaborazioni e contaminazioni. Nel panorama italiano con quale artista vorrebbe lavorare?
"Penso a Jovanotti, non l'ho mai conosciuto. Mi piacerebbe incontrarlo, non solo per la musica, ma anche per farci un viaggio assieme, visto che quella di girare il mondo è una passione comune".

Altra attività alla quale si dedica è quella di blogger...
"Nel sito dei 'Tre allegri ragazzi morti' ho il mio vero e proprio blog, seguito dai fan. La mia 'carriera' di blogger risale a 10 anni fa. Ce n'è poi un altro, estemporaneo: Eltofo - l'arte e l'ingenuità- fatto di sole immagini. E' un tentativo di amalgamarmi alla comunità di blogger di fumetti; quello che faccio è aprire i cassetti e caricare delle immagini. Il sottotitolo 'l'arte e l'ingnuità' rimanda all'idea di capire l'artista cresciuto, c'è sempre qualcosa di bello, puro, tenero".
E il rapporto con il web com'è?
"Mi rendo conto che dove non c'è connessione, la capacità di comunicazione si annulla. Questo mi fa prendere consapevolezza e mi pone a distanza da un attrezzo con cui ho avuto un 'flirt' per tanto tempo. Per esempio ora sono in Friuli, in una casa di campagna, dove la connessione è lenta e va e viene e mi sento mutilato... In questo contesto ritorna la critica alla dimensione speculativa di cui parlavo all'inizio dell'intervista".

P.S. Ultimamente Toffolo ha fatto anche questo.

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