Come cucinare le fave: proprietà, usi e ricette

Che bella invenzione le fave! E quanta meraviglia dentro un baccello. Ne ho scritto sul sito de Il Cucchiaio d'Argento.

Proteiche, vitaminiche e ricche di fibre. Dalle fave nascono tante specialità regionali di chiara tradizione contadina. Consumatele crude o cotte, fresche o essiccate. Sono economiche e nutrienti. Di tanti colori e varietà. Sgranare le fave fresche è anche un piacere da provare ma il favismo non è da sottovalutare.

                       
                                                         


Curiosità

DI NOME MA NON DI FATTO -  Esistono le fave dei morti o fave dolci, che però con le fave non c'entrano: sono pasticcini croccanti con mandorle, farina, zucchero e uova. Sono tipici in Lombardia e nel Lazio e di solito si preparano il 2 novembre, giorno dei morti. Ci sono anche le favette, frittelle dolci, tipiche del Carnevale veneto. La fava di pulici è il nome regionale (ragusano) di un taglio di carne di bovino

UNA STORIA CHE PARTE DA LONTANO - Note dall’età del bronzo, dai paesi asiatici le fave si sono diffuse in Europa tra greci e romani, arrivando fino ai giorni nostri.

AMATE E OSTEGGIATE - Si racconta che Pitagora sconsigliasse il consumo di fave ai discepoli perché considerava le macchie scure dei fiori di fava simbolo delle anime dei morti. Mentre altri saggi, come il filosofo Aristotele e lo scrittore e gastronomo romano Marco Gavio Apicio, nel suo De Re Coquinaria, ne consigliavano il consumo.

MA PIACCIONO PROPRIO A TUTTI - Alcune varietà di fava sono impiegate nell’alimentazione del bestiame sotto forma di miscele con aggiunta di farine.

DIMMI QUANTI SEMI HAI - Una credenza popolare attribuiva un valore benaugurante ai baccelli contenenti sette semi.

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Di Maria Teresa Melodia 
mariateresa.melodia@gmail.com


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